Itc e web, per ora, la fanno da padrone

Anche se le start-up legate al web restano le più numerose, nel 2011 in Italia, l’information and communications technology è stato il settore più gettonato per i nuovi investimenti. Ventisette milioni di euro per quarantaquattro operazioni di investimento, il 41% fatto da incubatori, il 39% da venture capital. I primi nove mesi di quest’anno hanno confermato la tendenza: 29 operazioni del valore di circa 20 milioni di euro.

La metà, o quasi, sono relative alla telefonia mobile: 20 investimenti su 44 nel 2011, 13 su 29 da gennaio a settembre di quest’anno. In effetti, l’Italia per quanto riguarda smartphone e banda larga ricopre una posizione di leadership nel mercato internazionale, si sa, ci piace chiacchierare.

La Siemens ci aveva visto lungo, già nel marzo del 2002 aveva dato vita ad un’iniziativa, di nome Siemens Mobile Acceleration, per favorire lo sviluppo di start-up italiane dedicate alla comunicazione mobile. In quel caso, oltre all’attività di venture capital, la società, aveva offerto alle neonate imprese anche consulenza tecnica-manageriale e l’accesso ai centri di ricerca e alla rete di vendita di Siemens. A quel tempo, l’ad Massimo Sarmi aveva detto che il mercato italiano, seppur dinamico “era ben al di sotto della media europea per venture capital nelle telecomunicazioni”.

Qualche passo in avanti si è fatto, e in tempi molto più recenti, appena tre settimane fa, nel giro di pochi giorni, 3 start-up italiane, AppsBuilder, 4w Marketplace e Decisyon hanno ricevuto finanziamenti milionari. Principia Sgr, una delle maggiori realtà operanti nel venture capital italiano, investirà 2,5 milioni di euro in 4wMarketplace, start-up che si occupa della vendita di spazi pubblicitari online, e lavora, solo per citarne un paio, con Rcs e il Gruppo Espresso. Poi c’è AppsBuilder, che permette la creazione fai-da-te di application per smartphone e internet, finanziata da Annapurna Ventures e The Net Value, che con un finanziamento di 1,5 milioni di euro che permetterà lo sviluppo tecnologico e l’espansione della start-up all’estero.  La terza è Decisyon, si occupa di business intelligence e l’ha fondata un italiano, Franco Petrucci. Ha sede negli Stati Uniti ma il settore dello sviluppo tecnologico si trova a Latina. Il fondo Axel Johnsons insieme ad altri investitori americani e inglese ha appena contribuito con un immissione di 15 milioni di dollari.

Intanto, la ricerca ” Startups in Italy: Facts and Trends” presentata da Mind the Bridge durante un incontro a Milano, presso la sede del Corriere della Sera, ci dice che il 52% delle start-up nostrane si trovano al Nord, il 21% al Centro, il 15% al sud e nelle isole (50% in più rispetto al 2011 in Sicilia e Sardegna). Di queste, molte sono registrate su Innov’azione, progetto editoriale ma anche strumento utile per chi è interessato all’argomento start-up e innovazione. Sul sito si approfondiscono diverse questioni, ci sono i racconti di chi, partendo da un’idea, è riuscito a sviluppare un business, si parla di capitale di rischio, del ruolo che l’imprenditoria italiana dovrebbe avere nei confronti del processo innovativo e di quello che potrebbero fare le istituzioni.

Forza, keep calm and start up.